Articoli sul counseling
Emozioni e loro espressioni facciali
Un esercizio fotografico basato sugli studi sulle emozioni e le loro espressioni facciali di Paul Ekman (vedi Ekman Paul, Friesen Wallace V., Giù la maschera - come riconoscere le emozioni dalle espressioni del viso, Giunti, 2007).
Si tratta essenzialmente di un gioco sul riconoscimento delle espressioni facciali e sulla consapevolezza dei correlati fisici delle emozioni.
Si lavora in coppia: un “modello” e un “fotografo”.
Al “modello” viene consegnata una scheda divisa in due parti: una contenete una foto e due spazi per scrivere e l’altra contenente un solo spazio per scrivere. Le due parti vengono siglate in modo da riconoscerle come collegate quindi vengono separate; la parte con solo lo spazio di scrittura viene consegnata al “fotografo” mentre l’altra è trattenuta dal “modello”.
La parte del “modello” contiene una delle foto di Ekman sulle espressioni facciali delle emozioni fondamentali. Gli viene richiesto di:
- Guardare attentamente la foto;
- Di riconoscere l’emozione rappresentata e scriverne il nome nel primo spazio libero della propria scheda;
- Di immedesimarsi in quell’emozione, di assumerne l’espressione facciale e di posare per un ritratto.
Al “fotografo” viene richiesto di:
- Osservare attentamente il “modello” mentre si appresta a posare;
- Osservare attentamente l’espressione facciale del “modello” in posa;
- Di prepararsi a farne il ritratto nel migliore dei modi che la sua competenza fotografica gli consente;
- Di eseguire il ritratto fotografico possibilmente con un solo scatto;
- Di riconoscere l’emozione ritratta e scriverne il nome nello spazio libero della propria scheda.
Infine al “modello” viene chiesto di scrivere nel secondo spazio libero della propria scheda l’emozione che ha interpretato; il “modello” ha quindi la possibilità di confermare o meno la sua scelta iniziale.
E’ interessante notare se il “modello” e il “fotografo” hanno riconosciuto la stessa emozione e se per il “modello” c’è una differenza di attribuzione prima e dopo aver interpretato l’espressione facciale rappresentata nella foto. E’ evidente che l’esercizio potrebbe trasformarsi in una ricerca estensiva e strutturata.