Un brano tratto dalla mia tesi di Counseling a cui sono molto affezionato anche perché è l'occasione per ringraziare l'amico che mi fornì la foto "segnata" e gli amici del forum online, oramai non più esistente, ifotografi.it che costituì, secondo me, un grande esempio di utilizzo virtuoso, spontaneo e non commerciale di competenze messe a disposizione on-line di chi voleva imparare qualcosa di fotografia... "virtuoso, spontaneo e non commerciale"? E infatti non c'è più.

Possiamo fare un esempio di lettura strutturata esercitandoci su una delle foto più famose della storia della fotografia, quella della bambina vietnamita, Phan Thị Kim Phúc, che fugge dai bombardamenti e dal napalm. Proviamo a prendere in considerazioni gli aspetti formali e compositivi, il contenuto e il contesto.

  • possiamo subito focalizzare l’attenzione sulla distribuzione compositiva sapientemente basata sulla regola dei terzi e sulle linee di fuga nonché sulla direzione di lettura: le due bambine piangenti si trovano quasi sui terzi del fotogramma indicati dal reticolo rosso; le teste e i piedi dei bambini definiscono delle linee (verdi) che conducono lo sguardo del lettore su alcuni soldati completamente indifferenti alla sofferenza (area rossa); vi è inoltre un forte contrasto tra la nudità infantile e l’equipaggiamento dei soldati;
  • la situazione di guerra concreta, reale e altamente drammatica, è colta con la precisione e la crudezza di un reporter di guerra navigato ed esperto: la fotografia, scattata l’8 giugno 1972, ritrae Phan Thi Kim Phúc, che aveva allora 9 anni che corre nuda verso il reporter per sfuggire ad un attacco al napalm sul villaggio di Trang Bang;
  • la nazionalità vietnamita dell’autore Huỳnh Công Út, le sue convinzioni, la sua sensibilità suggeriscono oltre la denuncia universale dell’orrore della guerra un qualche intento critico verso quei soldati. L’atteggiamento e il comportamento dei soldati, indifferenti alla sofferenza dei bambini, quasi possono sfuggire, passare inosservati se non fosse per l’indicazione di contesto della nazionalità del fotografo e per l’analisi compositiva della foto.

Vorrei puntare l’attenzione su due aspetti della fotografia che mi hanno colpito particolarmente: il disegno fotografico e il ruolo del fotografo.

Sul disegno fotografico ritengo abbastanza improbabile che il fotografo abbia “messo in scena” la fotografia con la collaborazione di bambini e soldati (pare che il presidente Nixon dubitasse dell’autenticità della foto). Io credo piuttosto che il fotografo l’abbia consapevolmente composta seguendo l’evoluzione della situazione, immagino che la situazione gli si sia creata davanti e gli abbia “risuonato” dentro (nel cuore e nella mente) per cui è stato in grado (si tratta pur sempre di un fotografo professionista in zona di guerra che stava lì “armato” di fotocamera per scattare foto) di cogliere quell’attimo magico in cui occhio, cuore e soggetto si sono allineati . Potrebbe avere allora fatto un unico scatto magistrale ed ispirato (1) o potrebbe aver intuito l’evoluzione della situazione e “scattato a raffica” su tutto l’intorno temporale in cui si è sentito risuonare, rimandando la scelta dell’immagine migliore, quella dei bambini sui terzi e dei soldati indifferenti nella confluenza delle fughe, ad un successivo momento di riflessione. La fotografia non sarebbe per questo meno pregevole.

Il fotografo ha o no partecipato emotivamente alla situazione? Non vedo elementi per dubitarne. Aver scattato quella foto non è indice di insensibilità ma anzi dimostrazione di quella presenza di sé, quella centratura, quel senso radicato del proprio ruolo che gli ha consentito di documentare, testimoniare e consacrare uno (degli innumerevoli) momenti di tragedia che la guerra comporta. Essere centrati e congruenti significa stare nella vita con un preciso senso di sé, delle proprie capacità, del proprio ruolo e sapere reagire con ordine, calma e misura agli eventi. Fu lo stesso Út a portare Kim Phuc e gli altri bambini feriti all'ospedale di Saigon.

 

Per sapere di più della storia di Phan Thị Kim Phúc e della celebre foto di Huỳnh Công Út puoi partire da Wikipedia.

 

Nota 1: Nella mostra "I grandi maestri. 100 anni di fotografia Leica" curata da Hans-Michael Koetzle e tenuta al Complesso del Vittoriano di Roma dal 16/11/2017 al 18/02/2018, la foto di Út è stata presentata e io sono rimasto lì commosso a guardare questa icona: così ho imparato che il fotografo fece 2 scatti in quella occasione... non credo che questo cambi il senso di ciò che ho scritto.