Il ratto delle Sabine

La fotografia è uno strumento per conoscere ed interagire con il mondo – questo l’ho già detto – ed è alla luce di questa affermazione che spiego il mio gusto per il fotografare sculture e in particolare le statue. E’ chiaro che i dubbi vengono: fotografo l’opera di un altro; la forza della fotografia prodotta, se la mia fotografia è all’altezza, è data dalla forza dell’opera originaria senza alcun contributo mio. Fotografare un’opera d’arte è una forma di fruizione sufficiente ed appagante o è un modo di distogliersi da una fruizione profonda e dotta?

Personalmente preferisco cercare il lento contatto con l’opera – magari preparandomi preliminarmente dal punto di vista storico e fotografico – al seguire le spiegazioni del Cicerone durante le visite guidate.

Così ho cercato un guizzo di vita nel fotografare le opere del Museo Nazionale Romano presso Palazzo Massimo alle Terme di Roma. Cosa mi ha spinto? Una suggestione erotica, un delirio di onnipotenza, la voglia di dare la vita alla pietra, il mito di Pigmalione.

Alla ricerca di archetipi nascosti, mi lascio affascinare dalla Fontana delle Naiadi ogni volta (quasi ogni giorno) che passo a Piazza della Repubblica a Roma. Le Naiadi, ninfe, creature dell'acqua, nella scandalosa sensualità delle forme e delle situazioni, personificano l'energia creatrice, primordiale e travolgente della Vita.  Glauco, al centro, figura maschile e possente, regge e governa il fluire dell'acqua; ma non può sottrarsi alla Vita: anche la sua bellezza diventa movimento solo grazie allo scintillare di milioni di gocce d'acqua che gli scoppiano intorno

Né mi sfugge l’immenso valore aggiunto del riflesso della Fontana di Trevi nelle vetrine  di un esercizio commerciale.

Lo studio della luce che dona espressione ai volti degli abitanti marmorei di Villa Borghese. A volte di prima mattinata o nel tardo pomeriggio di una giornata di sole (quando il sole non è troppo alto) mi faccio una passeggiata (il parco, la Piazza dei Martiri, il Pincio,...). Le statue e i busti sono posti in tutti gli orientamenti possibili e, ad una certa ora, l'esercizio consiste nell'individuare le statue che meglio sono esposte secondo i vari tagli di luce. Ogni giorno, ogni ora, ogni statua offrono sempre nuove sorprese. Anche la luce del flash diventa strumento di indagine, di dialogo, diventa carezza sul corpo della  Fanciulla ciociara  che prende l’acqua alla fontana della Casina Valadier

Roma, mi si rivela attraverso le sue sculture ogni volta che passeggio ma il gioco, lo studio, la partecipazione, la sintonizzazione mi prendono anche in città diverse.

Il ciclo della vita si rivela e coinvolge il fotografo nella suggestione del  Parco Vigeland di Oslo.

La composizione, la forma, le forme, i muscoli, le rotondità magnetizzano irresistibilmente  Il ratto delle sabine  nella Loggia dei Lanzi a Firenze.

 

(28 dicembre 2015)