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Un primo barlume di gioia. Un grazie ai miei maestri.

 

Sono mesi che la mia riflessione si incentra sulla difficoltà ad incontrare la Gioia nonostante i momenti di pacificazione che la pratica talvolta mi dona.

Ad un recente seminario che il Lama Geshe Gedun Tharchin ha tenuto presso la facoltà di Psicologia della Sapienza di Roma, il Maestro ha posto queste domande

·       È vera sofferenza? (l’insoddisfazione)

·       Dobbiamo proprio combattere ciò che chiamiamo sofferenza?

·       Cosa è la non sofferenza?

Si tratta di domande fondamentali che portano al superamento della sofferenza se riusciamo a riconoscerci come esseri in vita, in evoluzione, in un flusso in cui si estrinseca l’esistenza umana: nasciamo, cresciamo, facciamo progetti, falliamo, ricominciamo, camminiamo, cadiamo, ci rialziamo, facciamo ciò che va fatto, ci ammaliamo e infine moriamo… e tutto questo è vita; il tutto è non sofferenza; allora c’è gioia. Almeno per un istante.

Allora parafrasando le parole del Maestro,

·       La verità della sofferenza non è sofferenza

la verità della sofferenza (la 1NV) è non sofferenza.

Un grazie infinito a tutti i Maestri che mi ispirano nella via che seguo in questi anni.