Come la mano, lo sguardo si insinua e carezza

 

 

Alcune riflessioni personali sul processo del pensiero. La meditazione è un viaggio, un’esplorazione dei nostri stati mentali e produce incontri con i propri pensieri. Pensieri che nascono, si sviluppano e poi vanno. Lasciarli andare può essere una possibilità di condivisione, forse una forma di generosità facendo attenzione a non attaccarsi alla tentazione di farne “perle di saggezza”…

 

 

In questi giorni circolano tanti messaggi che ci dicono che siamo dei deficienti, dei delinquenti, degli irresponsabili e che meritiamo punizioni esemplari dagli uomini e dalla natura. Non dimentichiamo che la natura non ci è né amica né nemica, non ci premia né ci punisce... però ad essa e tra noi siamo interconnessi. Proviamo ad essere consapevoli di ciò che sentiamo... e di ciò che siamo. Non è per paura che ci ameremo di più... ma se ci ameremo di più avremo meno paura. (24 marzo 2020)

I pensieri come uccelli / Nel cielo autunnale / Prendono forme / che poi scompaiono. // I pensieri come uccelli / Nel cielo autunnale / Prendono forme / che poi scompaiono. // I pensieri come uccelli / Nel cielo autunnale / Prendono forme / che poi scompaiono. // I pensieri… (6 dicenbre 2019)

Se la coscienza sia o no anche essa determinata è una domanda troppo difficile… o forse una domanda essenzialmente inutile. Domanda espressione di quel dubbio pernicioso, distinto dal dubbio scientifico, da cui il primo livello di Illuminazione costituisce la liberazione? (23 novembre 2017)

Sentire il calore del sole / sul viso e sugli occhi chiusi / in un freddo mattino di primavera (22 aprile 2017)

Sto invecchiando: tutto mi sembra già visto. Il fatto nuovo è che sto invecchiando e tutto mi sembra già visto.  (05 febbraio 2017)

Il terremoto è una drammatica manifestazione dell'impermanenza: anche ciò che ci appare più stabile può muoversi, spaccarsi, rivolgersi, scomparire da un momento all'altro. Questo dovrebbe suggerirci di relativizzare le nostre convinzioni: quanto sono veramente importanti? Quanto è vano opporsi a ciò che non ci piace e che non possiamo evitare? Quanto potrebbe essere utile fermarci ed osservare il nostro impulso a reagire?
Potrebbe essere intelligente utilizzare le nostre energie in modo utile e produttivo. (19 gennaio 2017)

Impermanenza: ci sono momenti in cui cerchi un'altra parola per non essere didascalico ma poi quella da usare è proprio quella che continui a scartare. (11 novembre 2016)

Molti vogliono offrirti parole di conforto e di consiglio; pochi concedono un momento di silenzio... insieme. Grazie comunque. (18 ottobre 2015)

Durante la pratica di consapevolezza del pensiero, è importante porre l’attenzione su come i pensieri si presentano alla coscienza (improvvisamente o concatenati ad altri pensieri e/o ad immagini; accompagnati da sensazioni fisiche e/o da impulsi fisici,….) e come se ne vanno (più o meno  rapidamente di come sono venuti? cosa li trattiene, cosa li trattiene a livello fisico e a livello emotivo…) (16 marzo 2015)

L’evoluzione dei pensieri che compaiono durante la pratica ha spesso/a volte questo andamento. Si tratta inizialmente di riproposizione/rielaborazione di situazioni, incontri recenti e/o di spiccata valenza attuali (riunioni, incontri, discussioni, eventi,…) che hanno sollevato questioni e problemi. Questa fase assorbe molto e distrae l’attenzione dall’oggetto di pratica: si tratta di riproposizioni continue con aspetti ossessivi o lenitivi; si tratta di pensieri di difficile  riconoscimento: la cattura dell’attenzione è forte.
Naturalmente questi pensieri hanno una componente di problem solving: sembrano individuare soluzioni/risposte più o meno realistiche (e in parte è anche vero) che inevitabilmente vengono immaginate, adottate, proposte e presentate in situazioni future (proiezioni). Queste ultime sono più facilmente riconoscibili dalla consapevolezza e permettono una liberazione dell’attenzione che può tonnare all’oggetto di pratica (4 marzo 2015).

Le immagini sono punti di accumulazione, aggregati di pensieri che si rivelano, si impongono emotivamente con tutto il peso di un discorso già fatto, già costruito… magari già amato e oggetto di attaccamento.
E’ difficile lasciarle andare proprio per la loro coerenza, per la loro capacità di immergerti in esse… di fagocitarti.
Però bisogna riconoscerle come oggetti mentali alla pari dei pensieri e delle emozioni (26 febbraio 2015).

A volte i pensieri rimangono in agguato per catturarti ancora (25 febbraio 2015).